Le Marche ospitano un’affascinante mostra intitolata Il silenzio e le forme. Ecco di che cosa si tratta.
Le Marche sono una regione ricca di iniziative come quella de Il silenzio e le forme, che si è inaugurata da poco in una cornice naturale molto suggestiva. Ecco come fare per immergersi in questo scenario e perché ne vale la pena.
Le Marche sono uno splendido territorio italiano che offre tanti spunti per una vacanza a 360° gradi. Non solo mare pulito e incredibili scenari nel Parco del Conero, ma anche città d’arte indimenticabili come Urbino, Pesaro e Loreto. Inoltre, anche la possibilità di fare trekking, passeggiate, esplorare la natura come più ci piace.
L’iniziativa Il silenzio e le forme è stata progettata da Marina Giacomel in collaborazione con le associazioni culturali LapisArte di Cagliari, Visit_Furlo e la Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo. Ecco in che cosa consiste questa esposizione a stretto contatto con la natura, che da sempre attrae gli artisti e tutto ciò che bisogna sapere al riguardo.
Da domenica 21 luglio presso il polo turistico La Ginestra per tutti i turisti e appassionati è possibile la seconda edizione de Il silenzio e le forme. Si tratta di un’esposizione di ben 300 opere curata dal critico d’arte Professor Elvio Moretti che vede la partecipazione di diversi artisti italiani.
Tra di loro ci sono: Camillo Baldeschi, Gianfranco Fedrighelli, Giovanni Pupita, Rita Savelli, Elisabetta Fusciani, Beate Bennewitz, Marianna Fulvi e Valentina Loffelhoz. Lo scopo di questa favolosa iniziativa organizzata nelle Marche è quello di valorizzare la particolarità del territorio, quello della Gola del Furlo, favorendo il scambio tra la terra di questa regione e l’arte contemporanea. Tema della mostra e fonte di ispirazione è il trattato: Il silenzio e le sue forme. “Il silenzio racchiude misteriose domande sul valore del non detto, dell’inudibile, sul silenzio della natura” si legge nel trattato.
L’idea è quella di realizzare un percorso artistico naturalistico, nonché sostenibile che possa congiungere il Borgo Furlo con la casa degli artisti di Sant’Anna, un museo nel bosco fondato 15 anni fa. Questa sarà un’occasione unica per tutti i visitatori per visitare la Gola del Furlo in modo diverso rispetto al solito osservando le opere d’arte. Con questa manifestazione, inoltre, si possono ricordare alcune opere superstiti della prima edizione di Hortus Conclusus. Si tratta di opere sopravvissute e strappate al fango del settembre del 2022. Questo è un evento davvero da non perdere ed è aperto tutto l’anno e visitabile gratuitamente.
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