Dopo anni di indagini, la Guardia di Finanza di Milano ha messo in croce la nota azienda: basta sfruttamento sul lavoro.
Sebbene nel 2024 lo sfruttamento sul lavoro dovrebbe essere un amaro ricordo del passato, la questione sembra perdurare nel tempo. Dal canto loro, i dipendenti subiscono silenziosamente le condizioni dell’Azienda, solamente, ribellandosi senza avere gli strumenti, ma accettando le condizioni pur di non perdere la loro unica occupazione.
Da qui hanno inizio le voci di corridoio, quelle dell’amico che racconta di fare 12 ore di lavoro per uno stipendio irrisorio, il tutto, sotto pressione di superiori. Ma anche qui, tutto tace, perché alla fine “basta trovare qualcosa di meglio”, ma questo, seppur vero, porterebbe solamente alla ricerca di nuovo personale a cui riservare lo stesso trattamento.
A giovare, in questo caso, sono sempre le grandi aziende: quelle che offrono i servizi migliori al minor prezzo. Ma se da una parte il cliente rimane soddisfatto, dall’altra insorgono manifestazioni e, come in questo caso, controlli approfonditi.
Frode fiscale e sfruttamento del lavoro: 121 milioni sequestrati ad Amazon Italia
La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato 121 milioni di euro per frode fiscale alla filiale italiana di Amazon. Secondo un’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Paolo Storari e Valentina Mondovì, anche il colosso dell’e-commerce avrebbe adottato un presunto ‘sistema’ di sfruttamento del lavoro già riscontrato in altre grandi aziende della logistica.
Se, dunque, vi era già un dubbio al riguardo, le indagini sembrano aver fatto maggior chiarezza. Secondo la Procura, Amazon e altre grandi aziende avrebbero garantito tariffe altamente competitive sul mercato appaltando in modo irregolare i servizi di logistica a cooperative, consorzi e società ‘filtro’. Questo sistema ha permesso alle aziende di sfruttare la manodopera, evitando il pagamento di contributi previdenziali e assistenziali.
Le indagini hanno cercato di ricostruire la ‘filiera della manodopera’, rivelando che i rapporti di lavoro con la società committente erano ‘schermati’ da società ‘filtro’. Queste ultime si avvalevano di cooperative che omettevano sistematicamente il versamento dell’IVA e degli oneri previdenziali e assistenziali.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano con la collaborazione del Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle Entrate, ha focalizzato l’attenzione sul fenomeno della somministrazione illecita di manodopera. Nel dettaglio, Amazon Italia è stata accusata di utilizzare fatture per operazioni giuridicamente inesistenti, stipulando contratti di appalto fittizi per la somministrazione di manodopera in violazione della normativa di settore.
Sono molti i punti ancora da chiarire e in questi giorni la Procura di Milano prosegue le indagini per smantellare questo meccanismo. Insomma, una storia sempre più attuale nel settore delle consegne che, forse, troverà presto giustizia.